Como, 18 luglio 2013 - Aveva perso il dito in un incidente sul lavoro ma i medici di Chirurgia plastica dell’ospedale Sant’Anna di Como sono riusciti a recupere e reimpiantare l'anulare a un operaio di 53 anni. Elia Nappi, scendendo da un camion nell’aprile scorso era scivolato e si era aggrappato con la mano sinistra a un lato del mezzo per sorreggersi. La fede nuziale si era incastrata in un gancio provocando il distacco dell’anulare della mano sinistra, causandogli una lesione da “sguantamento”. Il soccorso tempestivo, il recupero e la corretta conservazione del moncone e l’arrivo in pochi minuti nel presidio di San Fermo della Battaglia hanno consentito alla Chirurgia Plastica di effettuare un delicato intervento durato quattro ore. 

L’operazione effettuata dal dottor Marco Sanna e’ riuscita e l’operaio sta proseguendo il suo percorso di cura con sedute di fisioterapia. “Quando sono scivolato - ha raccontato Elia Nappi - ho sentito l’osso che si rompeva, ma non pensavo che il dito si fosse staccato. Solo qualche secondo dopo, quando ho visto la mano sanguinare e il moncone in terra, ho realizzato la gravita’ della situazione. Mia moglie, che lavora con me, ha avuto la prontezza e la freddezza di raccogliere il dito, avvolgerlo in un panno e metterci del ghiaccio. Poi, arrivato in ospedale, sono sempre rimasto lucido e il chirurgo plastico mi ha spiegato come avrebbe proceduto, poi sono stato trasportato in sala operatoria”.

“Diversi fattori hanno contribuito al buon risultato di questo intervento - ha sottolineato il dottor Paolo Ronchi responsabile di Chirurgia Plastica -. Innanzitutto, una corretta conservazione del moncone di amputazione durante il trasporto in ospedale. Poi, il breve tempo intercorso tra il trauma e l’ inizio dell’intervento chirurgico. Inoltre, un'adeguata tecnica chirurgica eseguita con apparecchiature di ultima generazione e un personale di sala operatoria tra anestesisti, infermieri e strumentisti altamente qualificato insieme a un adeguato monitoraggio post-operatorio eseguito dai chirurghi e dal personale infermieristico”.